Conclusi i lavori del convegno “Energie di pace: fare energia per la pace”

Nel giorno del decimo anniversario del pontificato di Papa Francesco si è compiuto oggi alla Pontificia Università Antonianum un “momento storico” per il dialogo tra religioni in ottica di una fratellanza universale. Una data non casuale quella scelta, che «dà la misura del cammino fatto in questi dieci anni per coniugare la nostra fede con i segni dei tempi in modo funzionale» spiega frate Massimo Fusarelli, Gran cancelliere dell’Università.

A conclusione, infatti, dei lavori del convegno “Energie di pace: fare energia per la pace” svoltosi ieri – 13 Marzo 2023 – presso l’Auditorium Antonianum è stato siglato tra la Pontificia Università Antonianum e il Centro Islamico culturale d’Italia – Grande moschea di Roma un accordo quadro per la costituzione di un progetto comune di sviluppo di comunità energetiche. Un patto rivolto a promuovere azioni di collaborazione da un lato per la divulgazione di cultura e buone pratiche di sostenibilità e dell’altro per la realizzazione di una comunità energetica.

Un’alleanza che ha fondamenta lontane, come ha spiegato durante il suo intervento nella sessione mattutina Giuseppe Lanzi, Direttore del Progetto Lucensis: “Nel 1219 – spiega Lanzi – Francesco d’Assisi incontra il Sultano al-Malik al-Kamil a Damietta: momento significativo nella storia delle relazioni interreligiose, poiché dimostra che il dialogo e il rispetto reciproco tra le fedi possono portare a una maggiore comprensione e tolleranza tra le comunità di diverse fedi”.

800 anni dopo, nel 2019 – prosegue Lanzi – Papa Francesco e il Gran Imam di al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, si incontrano ad Abu Dhabi e firmano il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune“.

Il Progetto Lucensis della Diocesi di Lucca trae ispirazione da questi importanti avvenimenti per porsi come esempio concreto di pellegrinaggio di ecologia integrale attraverso la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali: un modello che non punta solo ad ottenere i benefici economici e ambientali delle comunità energetiche rinnovabili, ma anche a creare un percorso di apertura, dialogo e solidarietà con tutte le componenti di una comunità territoriale e in special modo con soggetti più fragili.

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